Costante l'interesse della Gianani per il presepe "classico" napoletano, costante la sua preferenza per gli animali che popolano ed integrano, e non con funzione subalterna, le varie sue scene. Questa volta l'artista ha rivolto la sua preferenza al settore orientale del presepe, a quella parte di esso che lo rendeva particolarmente interessante, strano perché estraneo al mondo occidentale. E' fin troppo noto che i pastorari del '700, fossero essi veri artisti fossero semplici artigiani della terracotta, rappresentarono nel presepe anche personaggi, costumi, scene, animali, suppellettili di quel mondo diverso e lontano, anche se noto a Napoli per la presenza di comunità orientali, e per l'arrivo in città, con vario e variegato seguito, di ambasciatori turchi o berberi.
Appunto a questo mondo esotico, affascinante, Natalia Gianani ha rivolto la sua scelta ed ha modellato in terracotta due dromedari, uno rappresentato in piedi, l'altro accosciato, splendidamente dipinti, insieme con altri animali esotici.