Cari
Lettori,
siamo giunti alla conclusione di un altro anno di attività
della nostra rivista, che, se pure con qualche incertezza e
qualche difficoltà, sta procedendo in maniera abbastanza
soddisfacente e sta acquistando una propria precisa fisionomia.
Anche se la rivista non è ancora riuscita a creare una finestra
di aperto dibattito con il pubblico, ugualmente ci giungono gli
attestati della vostra simpatia e della vostra stima; non
mancano (per fortuna!) neanche dei rimproveri e delle critiche,
mossi tuttavia, gli uni e le altre, sempre con garbo e spirito
costruttivo.
Per esempio, qualche perplessità hanno destato alcune
espressioni dei miei precedenti interventi, con le quali
sembrava che io condannassi senza appello il collezionismo, la
ricerca del pezzo pregiato, certe spese un po’ folli
affrontate per amore dell’arte presepiale.
Ora, se vogliamo restare fedeli allo spirito con cui, alcuni
anni fa, abbiamo dato vita alla nostra rivista, il cui scopo è
quello di promuovere sempre e comunque la riflessione e la presa
di coscienza su ogni attività che riguardi lo straordinario
mondo del presepe, è opportuno che mi soffermi alquanto
sull’argomento del collezionismo e sui vari aspetti di esso.
Su ciò troverete dunque un mio articolo che non sarà
sicuramente l’ultimo.
Una precisazione è comunque doverosa: la nostra rivista ha un
indirizzo unitario nella forma e negli intenti, tuttavia le
opinioni espresse in ogni singolo articolo appartengono
all’articolista che si assume la piena responsabilità di ogni
sua idea e di ogni sua affermazione. Non c’è quindi nulla di
strano se in parti diverse della rivista possono apparire idee
che sembrano divergenti o in contrasto con la filosofia generale
del nostro sito. La divergenza d’opinioni è comunque sempre
positiva, perché da essa nasce il confronto e il dibattito, che
sono, a loro volta, fonte di nuove idee.
Buona Lettura e, soprattutto, buon Natale a tutti.
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