Siamo, cosí, giunti al quinto anno della nostra rivista, che abbiamo portato avanti con qualche fatica ed anche in mezzo a difficoltà burocratiche di ogni tipo, delle quali potrebbe a lungo parlare il nostro direttore Guido Di Lorenzo. Ma anche con molta soddisfazione. Ci sostengono l'ansia e la gioia della ricerca, l'emozione di sapere che la nostra parola, per poco che possa valere, giunge ad un numero potenzialmente illimitato di ascoltatori, la consapevolezza di avere dinanzi un campo sterminato per l'indagine e l'approfondimento, in breve per l'esercizio continuo del pensiero. E c'è la sollecita attenzione con cui i Lettori ci seguono, anche se stenta ancora a prendere il volo quel dialogo che abbiamo fin dal primo numero auspicato e sollecitato; non ci basta infatti che ci vengano rivolte delle domande e delle richieste: desideriamo il confronto, la critica, persino il dissenso, rispetto alle opinioni che esprimiamo negli articoli della rivista. Quindi, suvvia, Lettori, inviateci le vostre osservazioni e le vostre opinioni, perché queste pagine risultino a piú voci.
Dopo un'attenta discussione interna, abbiamo deciso che, nel dialogare con i nostri Lettori, citeremo sempre il nome e il cognome di chi si rivolge alla nostra rivista; chi non volesse essere citato espressamente, non deve fare altro che comunicarci, insieme alla sua richiesta, anche questa sua volontà e nel rispondergli useremo la precauzione di indicarlo solo con le iniziali puntate del suo nome.
Ai ricercatori e agli studiosi rivolgiamo l'invito ad inviarci i loro lavori che saremo felici di ospitare; come abbiamo già detto, il mondo del presepe è un dominio tanto vasto che poche persone non bastano a esplorarlo neanche in piccola parte. A coloro che accogliessero il nostro invito, chiediamo di indicarci se i loro materiali sono già apparsi altrove, per correttezza verso i Lettori, e di inviarci anche l'autorizzazione da parte di terzi che avessero eventualmente dei diritti sulla prima pubblicazione. La serietà, la correttezza, la trasparenza, come oggi si dice, sono per noi un impegno posto a fondamento di tutto il nostro lavoro. Il quale, seppure non privo di pecche e di manchevolezze, non è stato poco, né privo di qualche buon risultato. Di pregi e difetti ci siamo resi chiaramente conto, nel preparare l'indice di questi primi quattro anni della rivista; non nascondiamo un certo compiacimento per il numero di argomenti che abbiamo toccato; ora dobbiamo tirare le fila e procedere con un metodo piú rigoroso, anche a costo di rinunciare un po' (anche se non del tutto) a quella "desultorietà", che tanto ci è cara, per i motivi che già altre volte abbiamo indicato.
Se tutto procederà secondo i nostri voti, quest'anno troverete un nuovo numero della rivista ogni undici del mese.
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